Post by ValeriaHai detto tu stesso che Civeaux è un paesino. Che c'è di male se
la sede è a Poitiers, la città più vicina? Pensi che 35 km siano
una "distanza di sicurezza" sufficiente per mettersi al riparo da
un grosso incidente nucleare?
No. Neanche 500 km. Ma l'argomento era: "chi ha fondato stopCiveaux ?
Post by ValeriaChe c'entra la quota di iscrizione?
Per rilevare il tipo di "fervore" o "convinzione" necessaria ad aderire
a tale associazione. Direi molto blando. Ed in quanto alle fonti
necessarie per tenere in vita l'associazione, in fondo al mio post ci
sono alcune ipotesi sulla provenienza ... applicando il criterio romano.
Post by Valeria...Secondo te i No-TAV sono tutti sardi ?
L'argomento non era: "se una associazione e' fatta di soli locali",
l'argomento era: "se una associazione con un nome sardo (parafrasando il
tuo esempio) e' composto sicuramente da almeno un certo numero di sardi".
Post by ValeriaPost by Roberto Debonidove si menziona che dal 1 gennaio 1990 al 31 dicembre 1998, entro 20 km
di raggio, tra i bambini con meno di 15 anni si sono avuti 7 casi di
leucemia invece di 2,95 attesi (non so rispetto a quale confronto),
Rispetto ai dati statistici globali, suppongo.
Mi scuso per la genericita' della mia osservarzione. Esplicito il mio
dubbio: "il confronto e' fatto con dati su una popolazione residente in
campagna, su una popolazione residente in citta', su una popolazione
residente a vicino ad un centrale non nucleare, etc."
Ho rilevato che il problema posto a Civeaux, non era se fare o non fare
una centrale, ma il tipo di centrale. E' ovvio che il confronto in tale
caso non si puo' fare con uno studio epidemiologico su una popolazione
rurale in luoghi incontanimati ad agricoltura estensiva.
Diverso se l'opposizione di stopCiveaux fosse stata del tipo "non
centrale" intendendo qualsiasi centrale. Allora ha senso un confronto i
dati epidemiologici iniziali pre-centrale.
Peraltro, ora mi sovviene che si tratta di leucemia. Vorrei conoscere
l'ubicazione dei 7 casi. Non e' che fossero di bambini cresciuti vicino
alle linee di alta tensione ? Perche' in tal caso si sarebbero ammalati
anche se la centrale era eolica di pari potenza.
Post by Valeria...E questo che c'entra? Ho mai detto che ritengo veri (o falsi)
i dati di questa associazione?
L'osservazione non e' riferita a tue affermazioni. Semplicemente, mentre
leggevo le pagine web per studiare la risposta al tuo post, mi sono
accorto di quanto irrazionale, per non dire scorretta, e' la loro
opposizione.
Post by ValeriaSei tu che sostieni che non vi aderisce alcun abitante di Civeaux.
Per essere precisi, visto il tuo insistere sul punto, ho aggiunto questa
precisazione, che ti riporto per tua comodita': "Mi sembra logico che ci
sia anche qualche testa contraria sull'argomento anche a Civaux, pero'
non mi sembra che esca allo scoperto ... "
Voglio cioe' dire: "nulla e' impossibile", ma semplicemente non ci sono
elementi per sostenere la tua tesi che ci sia un rapporto natale/causale
tra l'associazione stopCiveaux e gli abitanti di Civeaux.
Mentre invece l'unica menzione dell'atteggiamento degli abitanti di
Civeaux esplicitamente indicato nei vari siti web e' positivo, ad
esempio come questo:
http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/reaction/readings/french.html
da cui riporto:
"In France, unlike in America, nuclear energy is accepted, even popular.
Everybody I spoke to in Civaux loves the fact their region was chosen.
The nuclear plant has brought jobs and prosperity to the area. Nobody I
spoke to, nobody, expressed any fear. From the village school teacher,
Rene Barc, to the patron of the Cafe de Sport bar, Valerie Turbeau, any
traces of doubt they might have had have faded as they have come to know
plant workers, visited the reactor site and thought about the benefits
of being part of France's nuclear energy effort."
Ora, concordo che e' fin troppo idilliaco, pero', mancando link di segno
opposto (ove dicano che il fornaio, l'insegnante, etc. siano oppositori
sfegatati del nucleare - per compensare questo "no fear") cosa resta ?
Per questo motivo, applicando il principio del rasoio di Occam (che
dovresti studiarti con molta attenzione, perche' mi sembra dai tuoi
frequenti post nel NG, che vai in direzione opposta), ho concluso che a
Civeaux sono fondamentalmente soddisfatti/rassegnati/neutri alla
centrale nucleare.
Post by ValeriaE questo sosterrebbe la tua tesi secondo cui gli unici che protestano
per la centrale di Civeaux sarebbero quelli lontani dalla relativa area
di influenza?
Ni. Se per area di influenza, intendi quella nucleare, ovviamente NO.
Dato che si estende per centinaia di km. Se invece intendi dire per area
di influenza quella di una centrale equivalente. Allora SI. E qui rilevo
un'aspetto interessante. In un certo senso si puo' dire che una centrale
nucleare inquina in modo "diffuso" (considerando anche quello potenziale
di un'incidente, altrimenti l'inquinamento e' di molte volte inferiore a
quello di altri tipi di centrali), mentre una centrale termoelettrica
inquina localmente. Direi che una centrale nucleare elimina il problema
dei NIMBY. Non esistono, tutti sono interessati dalle eventuali
conseguenze. E quindi chi risiede vicino ad una centrale nucleare, e'
posto in una situazione migliore, perche':
- l'inquinamento locale e' drasticamente minore
- la problematica in caso di incidenti coinvolge ampie aree e quindi,
nel caso che nell'impianto ci fossero problemi, non si trovano da soli,
in quattro gatti a doversi difendere: chiedete a chi vive vicino alle
centrali a carbone nella Sardegna ...
Il modo giusto per gestire il problema del nucleare e' il seguente:
http://www.gmfeurope.org/web/about_us.htm
cioe' quello di partecipare al controllo del funzionamento delle
centrali, informare la popolazione, e spingere per scelte collettive
informate e percio' ragionate. Notare l'alta partecipazione dei comuni
della Francia, Spagna e Svezia (tralasciamo l'Ungheria, perche' e' una
nazione politicamente debole). Ora ricordiamoci che le municipalita'
sono elette direttamente dai cittadini locali.
Post by ValeriaSono per il libero mercato e non in uno Stato che sceglie, costruisce,
impone e vende ai cittadini i propri prodotti (l'energia in questo caso).
L'affermazione messa cosi' genericamente non ha significato. Sei sicura
di non essere una verde (come l'anguria). L'energia non e' imposta, e'
una richiesta dei cittadini. E continuano a chiederne sempre di piu'. E'
da molti anni che il monopolio energetico e' stato abolito. A chiunque
e' permesso rendersi autosufficiente dal punto di vista energetico. Ma
la maggioranza non lo fa ? Perche' ? Non mi si dica per motivi
economici, perche' e' falso. In Italia ad esempio, il prezzo
dell'energia elettrica e dei combustibili e' abbastanza alto da rendere
competitivo svariate forme di investimento energetico. Eppure c'e'
disinteresse. Perche' ?
Post by Valeria..E poi non è solo questione di questa o quella fonte. Tra un impianto
nucleare come quello di Mayak e uno a carbone come il Futurgen scelgo
ampiamente quest'ultimo, visto che ha emissioni praticamente nulle.
Questa ricorda nuovamente la tattica tipica degli
antinuclearisti/antirigassificatori, etc. Vanno a cercare un'esempio,
non importa dove, chiaramente senza alcuna relazione con la situazione
europea e poi lo confrontano con una ipotesi moderna, ancora allo
studio, di cui non ci sono esempi concreti.
L'argomento e': "se oggi ti dicono che devono costruire una centrale
alle porte di casa tua, perche' ti trovi al centro di una zona di vuoto
energetico (come era Civeaux), cosa preferisci ?"
Alla luce del fatto che negli standard Europei attuali, ad esempio e'
previsto, oltre a tutto il solito discorso del contenimento, ed altre
misure di sicurezza, etc. etc. non solo l'analisi probabilistica di un
disastro aereo, ma che l'unita' energetica sia progettata per resistere
al carico dell'urto e alle scosse causate da un scontro diretto di
un'aereo di linea. Per esempio, l'EPR in Finlandia ha due confinatori
ridondanti, una blindato all'esterno per resisteri agli incidenti aerei,
ed uno standard interno, foderato d'acciaio. Con quattro gruppi di
raffreddamento blindati, ognuno capace di una capacita' di flusso
radiante pari al 100% della potenzialita' massima richiesta. Ebbene se
anche un disastro aereo spazza via completamente uno dei circuiti, e si
abbia un guasto combinato su altri due circuiti, resta ancora un
circuito in grado di fornire il 100% del flusso di raffreddamento di
emergenza. Che ha una contenimento ceramico del nucleo. Che ha un bunker
atomico, per permettere l'operativita', mirata ovviamente allo
spegnimento controllato, anche in caso di caso bellico.
Confronta il tutto con Cernobyl ove non esisteva alcun contenitore.
Ebbene, mi confronti invece l'impianto militare obsoleto NON a standard
europeo con l'ipotesi futurustica di una Futuregen di cui non si sa
nulla della implementazione pratica perche' non esistono impianti e
quindi con l'alternativa, nel caso migliore, di una centrale a gas.
Per continuare, non ti rode il dubbio: "una volta finito il gas, o
diventato anti-economico, cosa probabile tra dieci-venti anni, in cosa
riconvertiranno la centrale ? A carbone ?". E allora faccio mia la
scelta di Civeaux: meglio il nucleare (ma europeo, non di un obsoleto
complesso militare, in cui regole di sicurezza e protezione a livello
civile non solo non hanno orecchie, ma oltretutto si trattava di un
impianto in una nazione ove la liberta' di informazione e circolazione
non esistevano).
Non ti sembra piu' giusto paragonare Futuregen con le possibilita' dei
progetti di centrali al torio intrinsecamente sicure (cioe' che si
spengono se lasciate da sole, cioe' non richiedono alcuna procedura di
spegnimento controllato, basta staccare la spina dall'"accenditore") ?
Un'ultima considerazione. I continui blocchi per i trasporti di scorie e
combustibili, l'impegno di risorse umano richiesto per gestire le
manifestazioni e le azioni di protesta ed i relativi danneggiamenti, per
non parlare di veri e propri atti di sabotaggio (mi riferisco ovviamente
solo a quelli degli ambientalisti, non gli atti terroristici), quanto
vanno ad incidere sui costi finali di gestione di alcune centrali
particolarmente nel mirino ? Specialmente se ottengono la continua
fermata della centrale per pressioni politiche ? Come qualsiasi lettore
del NG avrai spero capito, il costo dell'energia di produzione nucleare
e' strettamente legato al costo di costruzione della centrale e dipende
in modo trascurabile dal costo del combustibile. Il che si traduce che
ogni giorno, ogni mese, ogni anno di fermata non necessaria della
centrale, manda in alto il costo unitario del kWh prodotto. In
conclusione, gli oppositori stessi sono molte volte la causa stessa
dell'aumento del costo dell'energia di origine nucleare in ambito
locale. Per questo il costo del kWh nucleare puo' essere molto piu'
basso in Francia, ove l'opposizione (proporzionalmente minore anche a
livello di popolazione), in rapporto al numero delle centrali, non e' in
grado di bloccarle per un tempo tale da incidere sul costo finale, fatta
eccezione per il Superphenix, che finito nel mirino degli oppositori
(che vi hanno concentrato alla fine tutte le loro energie) e' stato
fermato piu' volte per pressioni politiche e non tecniche (anche se
"loro" dicono il contrario) e molto piu' alto in Germania, ove
un'opposizione molto piu' significativa (fino al punto da arrivare in
parlamento con un numero significativo di deputati) si e' concentata su
un numero di centrali molto piu' bassi e quindi ostacolato molto piu'
efficacemente l'attivita' economica delle centrali stesse. Per non
parlare dell'Italia, ove la popolazione, priva di solide basi
scientifiche, si spaventa anche solo per i "sentito dire" ed e' arrivata
al punto di dire: "fermiamo una centrale ormai attivata e funzionante
come quella di Caorso".
In quale paese del mondo si spegne una centrale di ben 840 MW di
potenza, una centrale ormai funzionante il cui costo dell'energia
dipende di fatto solo dall'ammortamento dei suoi costi di costruzione e
smantellamento, nonostante che abbia prodotto a partire dal 1981 fino al
1986 ?
Sapete chi ha chiuso definitivamente Caorso, nel 1990 ? Senza che alcun
parere o verifica, delle tante ordinate dopo Cernobyl, dichiarasse
esistere pericolo o problemi ? Andreotti. hmmm .... e poi a seppellire
il tutto e' arrivato Bersani ... hmmm dove entra l'economia e la
sicurezza e dove entra la politica ?
Eccovi i numeri:
La data dell'inizio dell'esercizio commerciale dell'impianto è l'1/12/81.
L'ultima ricarica del combustibile è terminata il 10/01/87.
Il reattore ha funzionato con produzione di energia dal 1/12/81 per
complessive 32.637 ore producendo 29'030 GWh.
La centrale è stata fermata il 25/10/86 ed in condizione di arresto a
freddo a seguito della Delibera CIPE del 26/07/90 che ha disposto la
chiusura definitiva. Il D.M. M.I.C.A. del 04/08/2000, ai sensi degli
artt. 55 e 56 del D.Lgs. 230/95, ha disposto lo smantellamento.
Non hai mai avuto pareri negativi sul funzionamento ne' sulla sicurezza.
Avete capito bene: la centrale e' stata spenta, perfettamente
funzionante, con completa ricarica e la possibilita' di produrre
miliardi di kWh ogni anno senza ulteriori costi che la piccola incidenza
delle ricariche di uranio (5% circa del costo finale del kWh).
Mi spiego in altro modo: il costo del kWh del nucleare di cui si discute
e' quella globale, incluso la costruzione della centrale. C'e' qualche
discussione se si sono inclusi tutti i costi di smantellamento, ma
l'ordine e' quello.
Nel caso di Caorso, dato che la centrale era ormai costruita ed in
fuznione, invece si deve considerare che ogni ulteriore anno di
funzionamento (la centrale era da considerarsi quasi nuova) avrebbe
prodotto ulteriore energia al solo costo prevalente dell'Uranio. Cioe'
circa un decimo del costo al kWh dell'energia elettrica prodotta dal
petrolio ai prezzi piu' favorevoli mai avuti (per non parlare di oggi,
ove il fattore e' tra venti e trenta volte). In pratica gli italiani
hanno buttato via la gallina dalle uova d'oro.
Pazzesco! E tutto per motivi di pura e semplice propoganda di partito.
Infatti trentanni di probabile funzionamento senza problemi avrebbe
posto dei grossi problemi politici agli oppositori del nucleare.
La DC ha rovinato l'Italia con gli sprechi di tangentopoli. Ma dal punto
di vista del danno ecoomico, non e' che le sinistre siano da meno.
Roberto Deboni